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Con cameo qualità e gusto per una carriera internazionale: il percorso professionale di una giovane risorsa in azienda

A cura di Antonio Gabriele Nicolosi Donato Marangelo –  Retail Your Talent.

 

La Dott.ssa Eva Tretter, regional key account di cameo spa, con la collaborazione della collega, la Dott.ssa Monica Chiari, hr manager, ci ha presentato l’azienda e raccontato il suo percorso di crescita professionale all’interno della divisione italiana della multinazionale tedesca.

 

cameo

cameo è una delle più importanti aziende alimentari in Italia ed ha sede a Desenzano del Garda (BS). È presente da più 80 anni nelle case degli italiani con oltre 200 prodotti, tra preparati per dolci, dessert freschi, cereali per la prima colazione e diverse linee di pizze surgelate che ne fanno una delle marche più conosciute e amate dai consumatori. Il marchio cameo garantisce la qualità dei suoi prodotti unita ad un gusto unico e alla facilità di preparazione.

La storia di cameo si esplica anche nel suo nome: cameo è l’unica consociata ad avere un nome diverso da tutte le altre divisioni aziendali che sono in tutto il mondo a marchio Dr. Oetker.  Nel 1953 il nome italiano della società viene mutato in cammeo e nel 1985 in cameo.

La holding tedesca è un’azienda a stampo familiare, oggi giunta alla quarta generazione del board proprietario, ma che a livello territoriale locale presenta una gestione totalmente manageriale nelle diverse consociate, diversificata in molti settori che oggi sono lontani dal core business aziendale. Vi sono sei diversi ambiti, oltre al settore food, in cui l’azienda è presente non come cameo, ma appunto come Dr. Oekter.  La holding si articola in diversi settori di attività: il food (22% del giro d’affari totale), le birre e le bevande analcoliche (identificato nel gruppo Radeberger, 18% del totale giro d’affari), i vini-spumanti e liquori (identificati nella società Henkell & Co. Sektkellerei, 6-7% del totale fatturato), lo shipping (48% del totale) e attività minori come hotel lussuosi e banche (5-6%).

All’interno del settore food, come detto il core business dell’azienda, ci sono tre macroaree di produzione: secco, fresco e surgelato. Per quanto concerne il secco, la cui produzione avviene in Italia, si ha un’area di ricerca e sviluppo abbastanza autonoma nel rispetto sempre delle linee aziendali principali: per tutto quello che riguarda torte, budini l’assortimento è differente dalla Germania e dal resto del mondo, come ad esempio il ciobar, o la linea pane angeli, che esistono solo in Italia. Invece, per quanto riguarda il fresco e surgelato, non avendo la produzione in Italia, il prodotto viene acquistato dalle altre consociate, soprattutto dalla Germania. Ci sono prodotti che pur essendo prodotti in Germania sono destinati solo al mercato italiano o che sono lanciati nei diversi paesi con nomi differenti. Ad es. “Ciobar… da mordere!” viene venduto in Germania con un nome diverso dal ciobar italiano. Così in questo caso spetta al marketing differenziare il prodotto.

La struttura organizzativa di cameo

L’azienda cameo è un azienda organizzata per processi in cui viene seguita una logica di trasversalità e non semplicemente di funzione, cioè quello che fa ogni singola persona all’interno di un processo ha un prima e un dopo che è strettamente connesso ad altri ruoli interni aziendali. Non c’è un organigramma ma quello che si può definire un “processigramma” per sottolineare il fatto che vi è un incastro continuo fra i diversi ruoli.

cameo presenta una struttura tipicamente tedesca: due direttori generali, uno con ownership sui processi di sales e marketing e uno con ownership sui processi di supplychain e funzioni di supporto. Abbiamo all’interno dell’organigramma vendite la parte del customer service, di trade marketing, sell in e sell out. Sotto il sell in abbiamo gli area manager suddivisi per regione geografica, centro-nord e centro-sud, sotto i quali ci sono dei regional Key Account (RKA), i national Key Account e i Key Account Manager responsabili della negoziazione a livello sedi centrali della GDO e suddivisi in base alla categoria merceologica. La suddivisione nelle vendite rispecchia quella del marketing, soprattutto nel sell-in. A livello di sell-out invece abbiamo il sell out manager e quattro area manager suddivisi in base alle diverse aree Nielsen e poi gli store account. Quest’ultimi si interfacciano e dialogano con i capo reparto dei punti vendita per implementare nel miglior modo possibile gli accordi presi a livello di sell-in, verificando che le performance dei prodotti in scaffale siano massime.

All’interno della struttura organizzativa di cameo vi è un reparto di ricerca e sviluppo che collabora tantissimo con l’internazionale, ma che lavora anche tanto con il team di marketing. In cameo si pensa sempre ad un’innovazione che deve corrispondere a delle linee guida, ma che a seconda della divisione possiede un diverso grado di autonomia. Abbiamo tre divisioni marketing: freschi, surgelati e secchi. Abbiamo anche un marketing relazionale che ha l’obiettivo di coccolare il consumatore finale.

Tutti gli altri processi aziendali sono quelli tipici di una grande azienda strutturata. Oltre la parte di sales marketing e relativa alla GDO, vi è la parte relativa alla supply chain che va dagli acquisti alla produzione fino alla logistica.

Dr. Oekter e la ricerca della qualità come priorità assoluta

Si può dire che da sempre il marchio Dr. Oetker indica una grande varietà di prodotti buoni e di alta qualità, ma ciò avendo anche un occhio di riguardo per l’ambiente circostante. Vi è un’attenta selezione dei fornitori e delle materie prime impiegate nella produzione con accurati controlli della qualità. Inoltre cameo ha ottenuto la certificazione ISO per tutta la gestione dei diversi processi aziendali, organizzata secondo un sistema globale di qualità. Il claim dell’azienda rispecchia questa visione della qualità: “la qualità è la miglior ricetta“. Solo con la qualità si può consolidare la leadership di mercato e aumentare il fatturato.

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L’intento è quello di rincorrere la qualità, che si ritrova in tutti i processi  aziendali, e questo riguarda anche la scelta del personale. L’ufficio HR è sempre alla ricerca di persone valide e competenti. La ricerca di nuovo personale per posizioni che richiedono un certo tipo di esperienza professionale è veicolata anche e soprattutto tramite la intranet aziendale: vi è una certa trasversalità interna al gruppo.

Proprio per monitorare la percezione dello “stare in azienda” da parte dei dipendenti ogni tre anni viene effettuata un’indagine sul clima aziendale. I dati dell’ultima rilevazione mostrano che i dipendenti “parlano bene” di cameo ed hanno un alto tasso di fidelizzazione, restando a lavorare a lungo in azienda. Infatti, l’azienda rientra nell’area dei Best Employer.

 

Far carriera in cameo: l’esperienza di Eva Tretter

Oltre l’ingresso diretto in ruoli dove l’esperienza è requisito indispensabile, molto interessanti per i nuovi talenti sono i due possibili percorsi di inserimento in azienda: lo stage o l’International Trainee Program. Lo stage è rivolto soprattutto a neolaureati e studenti alla fine del proprio percorso di studi e attraverso di esso si viene inseriti in un team con l’assegnazione di un progetto. Così si possono metter in pratica le conoscenze acquisite durante gli studi e si impara a conoscere sul campo quali siano le attività dell’azienda. L’International Trainee Program invece è un percorso ad hoc, della durata di 18 mesi, costruito per lavorare in diversi reparti attraverso una job rotation e per conferire delle competenze a 360 gradi a livello di gestione aziendale. Si stipula un patto di reciproca fiducia tra l’azienda e la persona inserita. Infatti, se da un lato l’azienda punta molto sui giovani in quanto la giovane risorsa selezionata viene assunta immediatamente a tempo indeterminato, dall’altro questa viene scelta in base ad alcuni requisiti essenziali per andare a ricoprire tale ruolo, tra i quali un buon voto di laurea, un chiaro punto di forza e un’esperienza di studio o lavoro all’estero (mentalità internazionale), una possibile esperienza anche di stage, una conoscenza fluente della lingua inglese e interessi multidisciplinari consolidati. Da sottolineare però è il fatto che nella scelta dei candidati si vanno a valutare non solo quei requisiti formali che sono necessari ai fini della selezione, ma anche quelle capacità trasversali che possono far la differenza.

Il percorso trainee è finalizzato alla formazione sul campo. Così per conoscere tutti i processi aziendali, sotto la supervisione di un tutor, si va a lavorare in periodi differenti in vari reparti (marketing, vendite, controlling …). Si lavora con un gruppo di colleghi al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati ed è prevista anche un’esperienza di lavoro, di solito semestrale, all’interno di una consociata estera.

La nostra ospite la Dottoressa Eva Tretter ha 29 anni, è originaria di un piccolo paese del trentino e parla tre lingue: inglese, tedesco e spagnolo. E’ laureata in lingue, nello specifico la triennale in lingue per la comunicazione internazionale conseguita a Verona e la specialistica in lingue per il commercio internazionale conseguita a Milano. Dopo la laurea ha frequentato un master in marketing, comunicazione e sales management. Eva è riuscita a fare quello che da sempre desiderava: lavorare in un contesto internazionale, far parte di un team ed essere costantemente a contatto con le persone. Appassionata di travelling, Eva ci ha raccontato anche l’importanza di possedere delle capacità trasversali. Ad esempio il fatto di aver lavorato come animatrice per delle colonie estive, qualcosa che non aveva a che fare con l’economia, è stato approfondito in sede di colloquio per il percorso international.

Detto questo la nostra ospite è entrata in cameo nella divisione vendite con l’international trainee program. Nello specifico il suo percorso si è focalizzato sulla divisione vendite perché l’obiettivo era quello di essere formata sin da subito in questo reparto e poi passando per gli altri settori, in modo da avere una visione unitaria sull’azienda, tornare nelle vendite. Il percorso di Eva ha avuto quattro fasi differenti. Ha iniziato come store account nel sell out: il suo ruolo era quello di visitare un panel di punti vendita, in un’area assegnata, e constatare che gli accordi con l’azienda di distribuzione in pratica venivano rispettati. Ad esempio andava a verificare l’assortimento e la disposizione in scaffale dei prodotti (come e dove tenere i prodotti) o l’organizzazione di un possibile evento prendendo accordi sull’allestimento di un corner. Lo store account costituisce il mezzo con cui l’azienda monitora la situazione fuori dal contesto aziendale, “sono gli occhi dell’azienda”. C’è un costante rapporto con il punto vendita.

Dopo sei mesi come store account Eva ha svolto un periodo di lavoro all’estero: sei mesi nella consociata tedesca occupandosi di category management nel trade marketing nel settore dei surgelati. Seguiva così tutto quello che era la definizione del prodotto e lo studio dello scaffale.

Rientrata in Italia dalla Germania Eva ha iniziato a fare il suo attuale lavoro, cioè il RKA nel sell-in, in particolare nella divisione del freschi, occupandosi dei clienti regionali relativi a Lombardia e Piemonte e interfacciandosi con i relativi buyer. Il percorso di international si è concluso con il periodo di due mesi nella divisione marketing, dove ha potuto seguire  il lancio di un nuovo prodotto in Italia.

Alla conclusione del percorso di trainee si fa una valutazione del percorso insieme alle risorse umane e ad Eva è stata assegnata la job di RKA nel secco relativamente alle aree del Trentino, Veneto e Friuli.

Inoltre si partecipa ad un progetto internazionale. Nel caso di Eva il progetto era costituito dalla definizione di una intranet a livello globale di gruppo, dal momento che vi è solo una intranet all’interno di ogni consociata. A detta di Eva l’insegnamento molto utile di tali progetti è che si lavora con persone di altri Paesi e ci si può confrontare costantemente con loro.

Grazie del contributo Eva e chissà se qualcuno di noi possa seguire le tue orme.

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Antonio Gabriele Nicolosi

Antonio Gabriele Nicolosi

Partecipante al programma "Retail Your Talent" ISTUD, edizione 2015

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