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Il coraggio ce l’ho… è la paura che mi frena – Project Work analogico Scienziati in Azienda

Project Work a cura di Fiammetta Catalano, Natalia Ceriani, Monica Dalto, Marco Firmani e Lidia Losanno – Master Scienziati in Azienda 2017-2018

Guernica Picasso Project Work Master ISTUD

 

Scarica il project work completo “Il coraggio ce l’ho… è la paura che mi frena”

 

Il gruppo ha lavorato sul tema della paura partendo dal quadro Guernica.
Dopo un’attenta osservazione dell’opera e analizzando le emozioni che suscita, è stata creata una storia fantastica nella quale il toro, simbolo della forza e del coraggio, rappresenta la guida per vincere la paura, mentre la figura umana rappresenta l’individuo in preda a tali emozioni che non sa come uscirne. Lo scenario del Guernica, dolore, ansia e disperazione, è rappresentato fantasticamente dal pianeta dell’Urlo in cui vive il drago, trasposizione del cavallo, che rappresenta l’incombenza della paura. Nella storia il protagonista deve superare tale emozione tramutandola in forza, mediante il coraggio.
Ma cos’è la paura?

E’ un’emozione primaria che a livello fisiologico vede come protagonista il sistema nervoso autonomo e limbico, che consentono l’elaborazione della risposta lotta-fuga per riconoscere la minaccia e contrastarla. Grazie anche alla paura, esseri umani e animali si sono evoluti in risposta all’ambiente circostante.

Da un sondaggio, proposto ai partecipanti del Master Scienziati in Azienda, si evidenzia che la paura del fallimento e della solitudine sono fra le più sentite.
La paura della solitudine, intesa come loneliness, ha una connotazione negativa e si avverte quando manca qualcosa o qualcuno. E’ una sensazione che si prova quando si è circondati da mille persone ma, dentro, si percepisce una grossa mancanza e un senso di inadeguatezza. La piramide di Maslow rappresenta i bisogni dell’uomo, partendo da quelli primari (fisiologici e di sicurezza) per passare ai bisogni sociali (di appartenenza e di stima) e concludersi con i bisogni di sé, ovvero l’autorealizzazione della persona. La solitudine si può sviluppare se i bisogni sociali di appartenenza non vengono soddisfatti. I bisogni sono l’amore, l’amicizia e la famiglia. Quando questi vengono a mancare ecco che questo sentimento si fa sentire e nei casi più gravi si può trasformare anche in malattie di carattere psicologico, come ad esempio la depressione.
La paura del fallimento, invece, ha una forte connotazione socio-culturale, dovuta anche al significato che si dà alle parole fallimento e successo. La paura può portare al non agire perché a causa di questa si cerca di allontanare nel tempo o di evitare del tutto il momento in cui si verrà valutati e in cui effettivamente si potrebbe fallire. Ciò significa che più angoscia si prova nel raggiungere gli obiettivi, meno si è capaci di agire per raggiungerli. Un metodo per superare la paura del fallimento potrebbe essere quello di affrontarla attraverso la Rejection Therapy: un gioco che consiste nel farsi rifiutare almeno una volta al giorno in modo da abituarsi a questa sensazione di insuccesso.
In conclusione relativizzare, contestualizzare e imparare dalle proprie paure può essere un buon modo di porsi dinanzi agli ostacoli che la vita ci pone.

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Fiammetta Catalano

Fiammetta Catalano

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