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Le dodici muse: Ada Byron Lovelace

Nell’e-book “Le dodici muse” a cura dei partecipanti alla XVI edizione del Master Scienziati in Azienda troviamo anche la matematica inglese Ada Lovelace.

Ada Lovelace, nome da nubile Augusta Ada Byron, nacque a Londra il 10 dicembre 1815. E’ stata l’unica figlia legittima del famoso poeta Lord George Byron. Il matrimonio tra Lord Byron e la madre di Ada, Lady Anne Isabella Milbanke Byron, non fu sicuramente fra i più felici; infatti, il 16 gennaio del 1816, quando Ada aveva appena un mese di vita,  i genitori divorziarono a causa dei sospetti della relazione incestuosa di Lord Byron con la sorellastra, Augusta Leigh, e a causa di sospetti rapporti omosessuali di Byron. Byron non rivendicò mai i suoi diritti di paternità, il 21 aprile firmò l’atto di separazione e lasciò per sempre l’Inghilterra giorni dopo.

Da piccola Ada dovette fare i conti con una salute precaria: nel giugno del 1829, a causa del morbillo, rimase paralizzata e costretta a rimanere a letto per molto tempo e solo anni dopo tornò a camminare con l’aiuto di un bastone.

La giovane Ada visse in un contesto storico travagliato, ovvero a cavallo della Rivoluzione Industriale e del Congresso di Vienna. Erano anni in cui le donne avevano un futuro predestinato o come madre, dama di compagnia oppure operaie in fabbrica.L’educazione di Ada, dunque, è da considerarsi decisamente inusuale per una ragazza aristocratica della metà del 1800. Ciò è dovuto alle insistenze della madre che la spinse a studiare matematica, scienze e lingue straniere poiché credeva che impegnarsi in studi rigorosi avrebbe impedito ad Ada di sviluppare il temperamento volubile e imprevedibile di suo padre. Tra i tutor di Ada, spiccano i nomi di William Frend, un riformatore, Mary Sommerville, un’astronoma e matematica scozzese (la prima donna ad essere ammessa alla Royal Astronomical Society) e William King, il medico di famiglia e conte di Lovelace, che Ada sposerà nel 1834 cambiando il suo cognome da Byron a Lovelace.

Fondamentale per la vita di Ada è stato l’incontro, avvenuto il 5 giugno del 1833, con Charles Babbage, matematico e inventore britannico celebre per aver inventato la macchina differenziale, che avrebbe dovuto eseguire calcoli matematici, e la macchina analitica, progettata per gestire calcoli più complessi. Ada fin da subito rimase affascinata dalle idee e dalle invenzioni di Babbage.

Quest’ultimo divenne il mentore di Ada indirizzandola allo studio di matematica avanzata sotto la guida del professore Augustus de Morgan dell’Università di Londra. Le capacità matematiche della giovane Ada erano tali che lo stesso Babbage la definì “l’incantatrice di numeri”.

Nel 1842 Babbage fu invitato ad un congresso a Parigi per parlare della sua macchina analitica. Qui entrò in contatto con l’ingegnere italiano Luigi Federico Menabrea, il quale scrisse una serie di articoli riguardanti l’invenzione di Babbage per conto di un giornale svizzero, quindi in francese. Babbage chiese ad Ada di tradurre gli articoli di Menabrea in inglese e lei non si limitò solo a questo, bensì aggiunse i propri pensieri e idée riguardanti macchina. Le sue note, tutte siglate con “A.A.L.” (Augusta Ada Lovelace), alla fine risultarono essere ben 3 volte più lunghe degli articoli scritti dall’ingegnere italiano e sono state pubblicate nel 1843 in una rivista scientifica anglosassone.

Nelle sue note, Ada descrisse come si potevano creare dei codici per permettere alla macchina analitica di gestire lettere e simboli insieme ai numeri. Inoltre, ipotizzò per prima come la macchina potesse, attraverso un procedimento logico, risolvere un problema eseguendo una serie di istruzioni in una determinata sequenza. Tale processo è noto nel linguaggio informatico attuale come algoritmo e deve possedere determinate caratteristiche quali:

  • passi costituenti “elementari”, ovvero non ulteriormente scomponibili (atomicità), e interpretabili in modo diretto e univoco dall’esecutore (non ambiguità);
  • il numero di passi deve essere finito e deve richiedere una quantità finita di dati in ingresso (finitezza);
  • l’esecuzione deve avere termine dopo un tempo finito (terminazione) e deve portare a un risultato univoco (effettività).

Nello specifico, l’algoritmo di Ada permetteva alla macchina analitica di calcolare i numeri di Bernoulli (una successione di numeri razionali) senza dover conteggiare tutti quelli ad essi precedenti.

L’algoritmo è un concetto cardine della fase di programmazione e dello sviluppo dei software e poiché l’algoritmo di Ada è stato il primo, Ada è considerata il primo programmatore informatico della storia.

Nei suoi ultimi anni, ha cercato di sviluppare schemi matematici per vincere al gioco d’azzardo. Purtroppo, i suoi schemi fallirono, portandola in dissesto finanziario.

Ada è morta di cancro uterino a Londra il 27 novembre 1852 ed è stata sepolta accanto al padre, nel cimitero della chiesa di Santa Maria Maddalena a Nottingham, in Inghilterra.

Il suo lavoro ha attirato poche attenzioni da parte della comunità scientifica e non mentre era in vita, ma Ada ha ricevuto moltissimi onorificenze postume. Nel 1979, il dipartimento della difesa statunitense ha chiamato in suo onore “Ada” un nuovo linguaggio di programmazione. Nel 1988 la British Computer Society le ha conferito una medaglia per lo sviluppo e l’avanzamento dei computer. Dal 1994 in alcune Università americane è attivo il  “The ADA Legacy Project”, avente come obiettivo quello di  aumentare la presenza femminile nel corso di laurea in informatica, incrementando così anche  le conoscenze in ambito informatico da parte delle donne. Più recentemente, dal 2009, è stato istituito anche il “ADA Lovelace Day” e nel 2015 è stato pubblicato il fumetto di Sydney Padua dal titolo «The Trilling Adventures of Lovelace and Babbage».

Presentazione completa di Ada Byron Lovelace

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Maria Giulia Marini

Maria Giulia Marini

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