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Le dodici muse: Rosalind Franklin, un Nobel mancato

Concludiamo la presentazione delle nostre “muse” con Rosalind Franklin, un Nobel mancato. Grazie agli studenti del Master Scienziati in Azienda che hanno prodotto questo lavoro.

L’e-book completo è scaricabile a questo link: http://www.istud.it/up_media/12muse.pdf

 

rosalind

Questa fotografia è la protagonista o meglio la co-protagonista del nostro lavoro. Questa fotografia ha suscitato un’emozione, uno stato d’animo, è stata oggetto di condivisione e ci racconta una storia, una verità. Nel 1962 in Svezia venne conferito il Nobel agli scienziati Wilkins, Crick e Watson per aver scoperto il DNA e la sua struttura a doppia elica, scoperta che ha rivoluzionato completamente il mondo scientifico.

Lo scopo del nostro lavoro è quello di presentare una donna, una scienziata o, come la definì qualcuno, “una semplice cristallografa“, il cui lavoro è stato determinante per giungere a tale scoperta e alla quale però, non è stato conferito alcun riconoscimento. Il suo nome è Rosalind Franklin.

Rosalind Franklin nacque a Londra nel 1920 da una famiglia di banchieri di origine ebraica. Contro il volere di suo padre, decise di dedicarsi allo studio delle scienze naturali. Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale si iscrisse alla Facoltà di chimica e fisica dell’Università di Cambridge, dove si laureò nel 1941 e conseguì il dottorato.
Rosalind Franklin si trasferisce a Parigi nel 1947 dove apprenderà la tecnica della cristallografia ai raggi X e che le permetterà in seguito di ottenere la famosa fotografia 51 del DNA. La tecnica si basa sull’utilizzo di un fascio di  raggi  X diretto  su  un cristallo che  viene suddiviso in fasci  più piccoli, che lasciano il cristallo  con  angolazioni diverse  e interferiscono  gli uni con  gli altri,  rafforzandosi  o annullandosi (fenomeno dell’interferenza). La diffrazione genera poi un difattogramma, cioè un insieme di macchie. Ogni  macchia indica  l’esistenza  di gruppi atomi ripetitivi. Nel 1951 la Franklin, grazie a questa tecnica, scopre che il DNA è composto da una doppia elica antiparallela e ciò venne a sua insaputa rivelato alle persone sbagliate. Infatti Wilkins mostrò le immagini della Franklin, che lui reputava una semplice assistente, a James Watson, che, insieme a Crick, le utilizzò per elaborare la sua teoria della  “doppia elica”.

Nonostante i suoi successi e i suoi intensi studi sull’interpretazione della forma A del DNA, Rosalind Franklin decise nel giugno del 1953 di lasciare il King’s per trasferirsi al Birkbeck College nel quale avrebbe potuto respirare un’aria migliore rispetto a quella oramai insopportabile del King’s. Rosalind Franklin era al culmine della sua carriera: piovevano inviti ovunque, per non parlare del flusso continuo di articoli e un lungo ciclo di conferenze per tutto l’anno del 1956. Fu proprio però durante un viaggio in America che alla scienziata fu diagnosticato un tumore ovarico. Dopo essere stata operata relegò la sua malattia all’ultimo posto nei suoi pensieri e preoccupata di trascurare il suo lavoro si recò instancabilmente ogni giorno in laboratorio. La lotta estenuante contro il tumore terminò il 15 aprile del 1958.

Alla luce dei fatti sorge spontanea la domanda: Perché Rosalind fu messa in ombra?

I motivi possono essere diversi in parte riconducibili ad argomentazioni di genere e in parte alla sua difficoltà nell’istaurare rapporti di collaborazione con i suoi colleghi. E’ importante infatti considerare il ruolo della donna in quel periodo. Nel 1950 i posti di lavoro ‘White Collar’ erano in aumento. Le donne ne beneficiarono maggiormente, superando numericamente gli uomini negli uffici di Londra per la prima volta. Le donne stavano iniziando a svolgere un ruolo nella vita pubblica, ma questo era ancora circoscritto e lo era ancor meno nel mondo della ricerca scientifica. Dotata di un carattere forte e molto determinato, Rosalind si scontrò presto con questa realtà, ostile alle donne.

L’ambiente nel quale Rosalind si inserì, tendeva a valutarla più come donna in quanto tale che come scienziata. I suoi colleghi valutavano infatti le sue caratteristiche fisiche e comportamentali più che le sue effettive capacità in ambito lavorativo. Rosalind veniva spesso derisa per il suo modo di porsi e questo non faceva che inasprire i rapporti e irrigidire la stessa scienziata, che si poneva sempre più sulla difensiva, lavorando in modo indipendente e poco incline alla collaborazione. Secondo quello che Watson scrive nel suo libro, il posto della donna doveva essere quello di assistente e Rosalind più di altri aveva bisogno di essere rimessa al proprio posto. Le ragioni le per quali questo Nobel purtroppo non le fu attribuito sono da ricercarsi nell’ordine gerarchico che doveva essere rispettato per l’attribuzione e per la regola (datata 1974) secondo la quale il Nobel non può essere assegnato postumo. La vita di Rosalind Franklin non si può in ogni caso riassumere solo come un Nobel mancato, perché ella è stata una donna forte, indipendente ed è stato forse proprio questo Nobel a spingerla ancora oltre nella ricerca dell’affermazione in campo professionale con altre scoperte che sono state altrettanto importanti per il mondo scientifico e che hanno contribuito a fare della Franklin una delle scienziate più importanti del ventesimo secolo.

Presentazione completa di Rosalind Franklin

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Maria Giulia Marini

Maria Giulia Marini

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