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Le dodici muse: Il magico mondo di Émilie du Châtelet

La quinta biografia inserita nell’e-book “Le dodici muse” a cura dei partecipanti alla XVI edizione del Master Scienziati in Azienda è Émilie du Châtelet, matematica, linguista, filosofa.

Émilie du Châtelet, il cui nome completo è Gabrielle Émilie Le Tonnelier de Breteuil, marchesa du Châtelet, è nata il 17 dicembre 1706 a Parigi, in una famiglia di altissimo rango sociale. Suo padre era Louis Nicolas le Tonnelier de Breteuil, un membro della nobiltà, che ricopriva la carica di Primo Segretario e Introduttore degli Ambasciatori alla corte del re Luigi XIV. Émilie mostrò interesse per la scienza e diverse lingue, in un’epoca in cui tali privilegi erano destinati solo agli uomini. Studiò molto, senza però trascurare le occasioni mondane.

Particolarmente portata per le lingue, all’età di dodici anni già aveva una buona padronanza dell’italiano e del tedesco; successivamente pubblicò traduzioni di filosofi greci e latini in francese. Presentata a corte a sedici anni, era interessata a danza, teatro e musica.

Il 12 Giugno 1725 sposò il marchese Florent Claude du Châtelet, più per motivi politici che sentimentali. I due ebbero tre figli, ma gli incontri tra Émilie e suo marito erano molto rari a causa della sua carriera militare. Per tale motivo, il legame matrimoniale non le impedì di vivere una vita sentimentale molto libera. Ebbe una relazione con il marchese di Guébriant e il duca Richelieu, ma la più importante storia d’amore fu con Voltaire. Il loro primo incontro risale al 1729, quando Voltaire tornò dal suo esilio a Londra. Si pensa che la loro amicizia sia iniziata a Maggio nel 1733 quando Emilie, che aveva avuto il suo terzo figlio, incominciò di nuovo a frequentare i salotti francesi. I due si incontravano nel castello di Breteuil, appartenente alla famiglia di lei. In seguito alla caduta in disgrazia di Voltaire, osteggiato dal re a causa dei suoi pensieri favorevoli alla libertà del popolo britannico, i due amati si stabilirono a Cirey-sur-Blaise, nel castello di Cirey, proprietà del marchese Florent. La relazione d’amore tra Émilie e Voltaire non era nascosta, nonostante l’opposizione dell’opinione pubblica.

Nel 1737, Émilie pubblicò “Elementi della filosofia di Newton“, scritto in collaborazione con Voltaire: un lavoro che mirava a portare il pensiero dello scienziato britannico al pubblico in generale. Dopo aver pubblicato agli inizi degli anni Quaranta “Principi di Fisica“, che esponeva le teorie di Leibniz, Émilie decise di tradurre, dal latino al francese, “Principia Matematica” di Isaac Newton, aggiungendo una sezione basata sullo sviluppo delle teorie newtoniane da parte degli scienziati francesi.

Nel 1746, lasciò Voltaire per il poeta Saint-Lambert, una decina di anni più giovane di lei. Tuttavia, questo rapporto ebbe una tragica fine: Émilie rimase incinta a quarant’ anni, un’ età troppo avanzata per una gravidanza in quel periodo. Partorì a settembre nel 1749, ma il bambino morì subito dopo la nascita. Anche lei poco dopo morì, a sei giorni di distanza dal parto, il 10 settembre 1749 a Lunéville.

Presentazione completa di “Emilie du Chatelet”

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Maria Giulia Marini

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