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Disastri ed Eroismi dell’Antropocene – Siberia: tra disastri ambientali e realtà nascoste

Questo ottavo capitolo dell’ebook Disastri ed Eroismi dell’Antropocene è a cura di Michele Finiguerra, Gabriele Ghidoni, Carmine Mainolfi, Giulia Natale e Sara Virgilio, partecipanti del Master ISTUD Scienziati in Azienda. Di seguito presentiamo un abstract del capitolo, scaricabile integralmente cliccando qui sotto.

 


Scarica Siberia: tra disastri ambientali e realtà nascoste, ottimo capitolo di Disastri ed Eroismi dell’Antropocene


 

Background – Il 29 Maggio 2020, nella città Siberiana di Norilsk, il serbatoio di emergenza della centrale elettrica TEZ-3, di proprietà della compagnia NTEK, si squarcia rilasciando tutto il suo contenuto nell’ambiente. Vengono sversate 21mila tonnellate di gasolio che finiscono nel terreno circostante la centrale e nel vicino fiume Ambarnaja, che sfocia poi nel lago Pjasino, il principale bacino idrico della città di Norilsk. L’onda di gasolio avanza spinta dalla corrente del fiume fino a raggiungere il lago Pjasino e continuando poi fino a raggiungere il mare artico di Kara causando danni incalcolabili all’ecosistema della Siberia.

Scopo – In questo articolo abbiamo analizzato le cause scatenanti di questo incidente, facendo chiarezza tra quelle che sono le cause ambientali e le responsabilità dell’essere umano. Abbiamo inoltre analizzato quelli sono stati i risvolti dell’incidente, andando ad individuare l’impatto che ha avuto sia sull’ambiente che sulla società.

Metodo – Per la stesura del capitolo sono state analizzate fonti giornalistiche sia nazionali che internazionali. Abbiamo inoltre organizzato interviste con esperti dell’ambiente Artico e della politica Russa. In una prima intervista, il sig. Leonardo Parigi, giornalista esperto dell’ambiente e della politica dell’artico, fondatore del blog “Osservatorio Artico” (www.osservatorioartico.it), ci ha raccontato la situazione ambientale della Siberia e gli interessi politici in gioco in questa terra. In una seconda intervista abbiamo ascoltato la testimonianza di Elena Chernyshova, fotoreporter russa che ha visitato di persona la città di Norilsk, riportando il dramma di vivere in una delle città più inquinate del mondo.

Risultato – Dalla nostra analisi è emerso che il gasolio sversato ha causato danni ingenti a tutto l’ambiente siberiano, portando alla morte della fauna ittica dei fiumi e dei laghi contaminati. Il gasolio ha inoltre accelerato il già presente fenomeno dello scioglimento del permafrost, lo strato di ghiaccio perenne che ricopre l’ambiente Artico. A livello sociale e politico la situazione è forse anche più grave. Dalle nostre osservazioni, emerge un clima di chiusura e di omertà che rende la Siberia un luogo inaccessibile. Le informazioni vengono distorte o nascoste per non andare a scontrarsi con gli interessi commerciali dei grandi oligarchi russi.

Lezioni per il futuro – Tuttavia, da questa nostra analisi è emerso anche un piccolo barlume di speranza per il futuro. L’azione eroica di alcuni cittadini di Norilsk che postando foto e video sui social hanno reso pubblico l’incidente, e le politiche di risanamento di Putin che ha promesso di stanziare fondi per prevenire nuovi incidenti, fanno sperare in un futuro diverso per la Siberia, in cui la coscienza delle persone sia rivolta all’ambiente prima che agli interessi economici.

 


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