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La Strategia Vincente: Riccardo Vecchietti (Recordati) si racconta

A cura di Vincenzo Cecere Palazzo, Fabiola Di Giacomo e Irene Olivi, Master Scienziati in Azienda 2015-2016

IMAG0437Riccardo Vecchietti, ex Scienziato in Azienda, ritorna in aula non più come studente ISTUD ma  come testimone aziendale. Da subito rompe quel muro tra professionista e studente  mettendoci così a nostro agio. Inizia con il raccontarci, con passione e anche un po’ di  nostalgia, la sua esperienza in aula, avvenuta qualche tempo prima nella sede storica di Stresa.

 Nato nel 1979, di origine calabrese, spinto da una forte passione per le discipline  scientifiche, decide di frequentare la facoltà di Biologia presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Come molti di noi, capisce di poter dare, ma anche di poter avere di più, fuori dal laboratorio; inizia quindi a interrogarsi sui possibili percorsi alternativi per valorizzare il suo titolo accademico. Nel 2006 Riccardo viene a conoscenza del Programma “Scienziati in Azienda” decidendo così di frequentarlo. Tale programma, oggi Master accreditato ASFOR, è stato per Riccardo uno strumento utile a fornirgli adeguate competenze per competere ed affermarsi in campo aziendale, partendo da un background scientifico.

Dal 2011 Riccardo si occupa di Pharmacokinetics Clinical Research per  Recordati. L’azienda, nata da una piccola farmacia emiliana risalente ai primi anni dell’800 e trasformata successivamente in impresa industriale da Giovanni Recordati nel 1926, Oggi è impegnata principalmente nella ricerca e sviluppo di terapie per malattie rare, farmaci innovativi soprattutto nel campo urologico e delle Orphan drugs.

Guardando il sito dell’Azienda, è possibile osservare che dal 2011 ad oggi, c’è stato un incremento netto del fatturato annuo. Domandando a Riccardo a cosa fosse dovuto ciò, lui ironicamente risponde: “Beh ..tutto merito mio!!! No ragazzi sto scherzando ovviamente!” quindi torna serio e spiega: “Sicuramente “l’impennata” degli ultimi anni è dovuta ad una migliore strategia di marketing approntata da Recordati, basata su una serie di acquisizioni sul mercato internazionale come ad esempio in Spagna, Russia e Turchia. Queste acquisizioni hanno permesso a Recordati di ampliare il suo portfolio di prodotti entrando in maniera massiccia sul mercato. Il progetto della famiglia Recordati coinvolge anche il mercato dei farmaci orfani e probabilmente nuove acquisizioni per il futuro, in Europa, ma non solo…“.

Durante la lezione Riccardo, parlandoci del suo lavoro, ci ha dato una visione d’insieme sulle differenti fasi cliniche di un trial (dalla fase preclinica all’immissione in commercio del farmaco). Sono stati affrontati diversi  aspetti, da quelli più generali come il disegno di uno studio, i componenti di un team e gli strumenti che vengono utilizzati, a quelli più specifici come gli studi di farmacocinetica sulle nuove molecole. Per darci un’idea pratica e tangibile delle figure coinvolte nella gestione di un trial clinico, ha utilizzato metafore cinematografiche. Avere un buon piano, come quello di Will Turner nel film “Pirati dei Caraibi”, non basta: è necessario saper pianificare e quindi essere il Jack Sparrow della situazione, che calcola e minimizza i rischi. Inoltre, una volta determinato l’obiettivo, la scelta delle risorse che andranno a comporre il teamwork è fondamentale al pari della divisione dei ruoli e delle responsabilità all’interno di questo, come ci insegnano gli undici di Ocean.

Al termine della lezione Riccardo, dimostrandosi molto disponibile, ci ha permesso di porgli qualche domanda più personale:

 

Parlando della tua esperienza al Master Scienziati in Azienda ISTUD, quali fattori sono stati decisivi per la scelta del tuo stage? Come hai vissuto tal esperienza?

Mi sono sempre candidato per posizioni di marketing ma quell’anno presero molte ragazze e parecchi noi maschietti rimanemmo a “bocca asciutta”. Verso la fine del master, eravamo rimasti in quattro o cinque ancora alla ricerca di uno stage e fu allora che l’Hyperphar Group aprì una posizione per Project Manager. Già durante la fase d’aula, questa figura aveva suscitato il mio interesse tanto da portarmi a leggere un libro di Harold Kerzner sull’argomento. All’epoca l’Hyperphar cercava una sola persona e presero un mio collega, con il quale avevo stretto anche una buona amicizia. La posizione però m’interessava talmente tanto che chiesi allo staff di ISTUD di insistere per un mio inserimento in azienda. Puntai sulla mia forte motivazione e questa strategia risultò vincente! L’esperienza di stage mi piacque sin da subito! Mi sentii attivamente coinvolto nel lavoro, grazie ad un capo molto bravo nell’illustrare in modo chiaro e appassionante le mansioni che dovevo svolgere. Per quanto riguarda i miei colleghi, è stato bello scoprire che erano aperti al confronto.

 

Attualmente, che ruolo ricopri all’interno della tua azienda?

Lavoro nella direzione di farmacocinetica insieme ad altre quattro persone: il direttore, il responsabile dei laboratori, un farmacocinetista e una collega con cui condivido il lavoro di gestione dei trial clinici di Fase I.

La nostra direzione è medio-piccola, i vari ruoli non hanno una definizione precisa e questo ci permette di collaborare strettamente l’uno con l’altro. Per questo motivo, spesso le mie mansioni sono simili a quelle di un Project Manager, sebbene in molte occasioni continui a svolgere un’ attività di CRA puro, che mi consente di mantenere la mia certificazione.


Com’è organizzata la tua giornata tipo?

La mia giornata parte dalla sera prima. Ho un’agenda dove annoto ciò che non sono riuscito a fare quel giorno e che distribuisco nei giorni successivi. Appena arrivo in ufficio, se necessario, verifico con i colleghi quali siano le priorità o se vi siano eventuali problemi all’ordine del giorno. Il resto del tempo è dedicato alla stesura di report e altri documenti, come quelli mostrati in aula (protocollo, project plan, verbali relativi a riunioni ect…), ai rapporti con i colleghi delle altre direzioni ed a contatti telefonici, a volte con Keys Opinion Leader, altre con sperimentatori attivi nei nostri studi, ma molto più spesso con providers (soprattutto le CRO a cui sono stati affidati gli studi clinici).  Dovete immaginare che in questo lavoro mentre uno studio è in corso, se ne pianificano altri e sebbene la mia attività sia molto focalizzata sulla parte degli studi avviati, è anche necessario che io partecipi attivamente alla parte di progettazione di studi che saranno poi attivi nei mesi successivi.

Nell’arco della settimana c’è sempre almeno una riunione, di norma sono pianificate; capita che per risolvere un problema se ne facciano di più, a volte anche sei in una giornata, questo significa rallentare il lavoro di tutti e non è un buon segno! Vuol dire che ci sono stati troppi intoppi. Ma fortunatamente si tratta di casi eccezionali.

Ad ogni modo, nonostante i possibili imprevisti, il carico di lavoro mi consente di conciliare la mia vita professionale con quella privata e questo mi consente di essere più produttivo in ufficio.

 

Alla fine della nostra piacevole chiacchierata, Riccardo ci dà degli utili consigli per approcciarsi al mondo della Sperimentazione Clinica:

  • Proattività… leggi, informati, tieniti aggiornato!
  • Parti sempre dal basso… sporcati le mani: da tutto s’impara!
  • Impara ad ascoltare.. “capta” più informazioni possibili da chi ne sa più di te
  • Metti grinta e passione in tutto ciò che fai
  • Sii determinato…non arrenderti, È QUESTA LA STRATEGIA VINCENTE!!

 

 

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Fabiola Di Giacomo

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