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Le dodici muse: Lise Meitner

Lise Meitner, chimica, fisica e scopritrice della fissione nucleare è la musa numero 10, presente nell’ebook a cura dei partecipanti alla XVI edizione del Master Scienziati in Azienda che tra due settimane sarà disponibile on line.

Lise (Elise) Meitner nacque il 7 novembre 1878 a Vienna da una famiglia ebrea di larghe vedute. Fu la terza di otto figli e il padre, Philipp Meitner, fu uno dei primi avvocati ebrei in Austria.

Anche se l’istruzione non era “cosa da donne” (non era permesso alle donne di frequentare scuole superiori pubbliche) al tempo, i genitori di Lise hanno sempre incoraggiato e sostenuto i suoi studi, soprattutto il francese, poiché era la lingua parlata nelle famiglie aristocratiche e questo le avrebbe permesso di lavorare come insegnante. Tuttavia, Lise ottenne risultati notevoli a scuola e suo padre fece di tutto per farle avere lezioni private e permetterle di andare all’università.

Lise era sempre stata profondamente appassionata di fisica e due eventi influenzarono le sue scelte: da bambina, mentre camminava con i genitori nel parco, si fermò a contemplare le diverse sfumature generate da luce e olio in una pozzanghera. Inoltre, Lise incontrò all’Università di Vienna Ludwig Boltzman, brillante fisico e comunicatore, che la affascinò molto ed incrementò la sua passione per la fisica. Nel 1905, era la seconda donna ad ottenere un dottorato di ricerca in fisica all’Università di Vienna. Nel 1906 Lise cercò di ottenere un postdoc presso l’Istituto del Radio di Parigi, diretto da Marie Curie, la quale però la rifiutò. Lise decise, pertanto, di andare a Berlino nel 1907 alla Friedrich-Wilhelms-Universität, dove Max Planck, famoso fisico, le permise di seguire le sue lezioni, nonostante fosse una donna.

Fu nella capitale tedesca che, nel 1912, incontrò il giovane chimico Otto Hahn, con il quale iniziò una collaborazione, che sarebbe durata trent’anni. La loro collaborazione fu feconda, Otto, il chimico, e Lise, il fisico si completavano. Furono anni belli per la Meitner, in cui pubblicò con Hahn diversi articoli nel campo della radioattività, tra i quali merita di essere menzionato quello sulla scoperta del protoattinio, chiamato anche LISOTTO, dall’unione dei due nomi.

Nell’estate del 1914, con lo scoppio della prima guerra mondiale, la Meitner prestò servizio come infermiera radiologa. Ritornata a Berlino, divenne la prima professoressa di fisica nucleare in Germania. Fu un’autorità indiscussa nel suo campo e un punto di riferimento nell’ambito della fisica. Entrata in contatto con Einstein e venne a conoscenza della sua teoria della relatività.

Con il tempo il nazismo prese potere e la Meitner fu costretta a fuggire. Sebbene Hahn fu accusato di non avere aiutato sufficientemente la Meitner per farla rimanere a Berlino, la loro amicizia non fu mai seriamente compromessa e rimasero amici per la vita intera.

Nel 1938, a seguito dell’Anschluss (annessione) dell’Austria alla Germania, per creare la “Grande Germania”, per la famosa scienziata ormai cittadina tedesca, la situazione diventò insostenibile. Nel 1933 Adolf Hitler, due mesi dopo la nomina a cancelliere, proclamò lo Judenboykott, ovvero il boicottaggio nazionale dei negozi, delle attività ebraiche e l’allontanamento degli ebrei dalla comunità scientifica. In questo modo lacerò una comunità che ancora non aveva espresso compiutamente tutto il potenziale di cui ampiamente disponeva, spingendo la scienza lontano dalla ricerca della verità per indirizzarla verso distruzione ed annientamento.

Pochi giorni prima del Natale del 1938, Otto Hahn, che aveva proseguito gli esperimenti iniziati con lei, le inviò una lettera per chiedere un supporto scientifico. I risultati ottenuti furono incredibili: bombardando l’uranio con i neutroni lenti, Hahn ottenne del bario. Proprio perché non era un fisico, Hahn scrisse alla collega chiedendo qualche «fantastica spiegazione», che la Meitner trovò.

Esaminando i risultati degli esperimenti e discutendone a riguardo mentre passeggiava per i boschi con il nipote Otto Frisch, capì che nel bombardamento dell’uranio succedeva qualcosa di completamente nuovo. Si narra che durante la passeggiata furono sorpresi da una nevicata e che, osservando un fiocco di neve cadere e sdoppiarsi, ebbe l’intuizione: il nucleo dell’uranio si spezzava. Prendendo in prestito un termine dalla biologia, quello di fissione, che indica la divisione cellulare, Lise chiamò quel processo fissione nucleare. Lise comunicò le sue conclusioni alla rivista Nature che le pubblicò nel febbraio del ‘39, generando sgomento tra le migliori menti del XX secolo.

Le basi teoriche della fissione nucleare potevano essere sfruttate per realizzare una potentissima arma bellica che avrebbe potuto nuocere all’umanità intera. Nel 1941, immediatamente dopo l’attacco giapponese alla base navale di Pearl Harbor, il presidente Roosvelt creò un comitato ad hoc per la costruzione della prima bomba atomica; il progetto fu chiamato “Manahattan” e vi parteciparono le più eminenti personalità scientifiche dell’epoca. Nonostante Lise avesse teorizzato i principi fisici e nonostante i torti subiti dalla Germania nazista, si rifiutò di partecipare. Nella notte dell’estate boreale del 1945 ricevette la notizia che “il suo fiocco era caduto su Hiroshima” devastandola.

A Cambridge, dove era stato condotto al termine della guerra, Otto ricevette la notizia di aver vinto il premio nobel per la chimica. Alla premiazione, avventa nel 1946, Hahn non nominò minimamente l’amica e collega, fonte tanto utile per la brillante scoperta insignita.

Sebbene vi fossero delle perplessità sulla correttezza del comportamento di Hahn verso la collega, queste sarebbero potute rimanere un fatto privato, se, dopo la guerra, non fosse accaduto qualcosa di più problematico, qualcosa che ebbe a che fare con l’uso politico dei riconoscimenti scientifici. Si è evinto da documenti ufficiali sulle discussioni avvenute nel ‘45-’46, in seno alla Reale Accademia Svedese delle Scienze, che vi furono pregiudizi evidenti contro la Meitner nelle procedure di assegnazione del Nobel e prevalsero ragioni più legate alla politica. Nell’aprile del ‘45, quando la Germania nazista venne distrutta e accerchiata dagli invasori, Otto Hahn fu fatto prigioniero dalle forze anglo-americane e internato insieme ai più importanti fisici tedeschi dell’epoca con l’intento di sottrarli a francesi e sovietici e favorire i propositi del proprio governo, sfruttando la loro notorietà per guidare la rinascita della Germania post-nazista. In quel momento la posizione di Hahn fu del tutto particolare: egli era lo scopritore del fenomeno della fissione nucleare ma, non avendo ancora vinto un premio Nobel, non aveva sufficiente calibro per rivestire una carica politica in questo programma. Il Nobel ad Hahn fu più che un riconoscimento scientifico, un segno della nuova politica. Nonostante il premio mancato Lise, che per tanti anni aveva cercato di scrollarsi di dosso appellativi quali “la mamma della bomba atomica” o “”, non rivendicò neanche una volta nel corso della sua vita la maternità della scoperta né ebbe mai la volontà di interrompere l’amicizia pluriennale con il caro e amato Otto. La loro amicizia durò ancora per molti anni fino alla dipartita di lui, avvenuta nel luglio del 1968, di cui Lise non venne informata. Lo seguirà tre mesi dopo… in un ultimo fiocco di neve che si sdoppia…

Presentazione completa di Lise Meitner

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Maria Giulia Marini

Maria Giulia Marini

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