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Matteo Verlato – Progettare carriere

Testimonianza del dottore Matteo Verlato, key account manager e business development manager di Nakama

Il dottor Verlato dopo una laurea in storia moderna e contemporanea presso l’Università degli Studi di Milano, e dopo aver frequentato nel 2010 il master ISTUD “marketing & innovation” ha ricoperto vari ruoli fino a diventare nel 2017 brand manager presso la Bolton Food.

Nel 2019 frequenta il master MBA presso la IMD Business School di Losanna, che oltre ad avergli dato una conoscenza più ampia del settore gli ha permesso di avere una maggiore esposizione a progetti e ad un network internazionali.

Adesso ricopre la carica di business development manager presso la start-up Nakama, una piattaforma in cloud per la gestione delle attività di chi lavora in remoto. Ideata da un suo amico che ha frequentato un MBA al MIT di Boston, la piattaforma si prefigge di aiutare le aziende a digitalizzare i loro team commerciali, raccogliendo, ed analizzando, le informazioni qualitative e quantitative.

 

Il dott. Verlato ha condiviso con noi i pilastri che per lui sono stati e sono tutt’ora fondamentali per la sua vita professionale.

La partenza è avere un obiettivo di carriera chiaro, sfidante ma al tempo stesso raggiungibile.
A tal proposito ci ha mostrato un articolo su una classe del 79’ di Harvard ed hanno constato che:

  • 84% non aveva obiettivi chiari
  • 13% avevano obiettivi ma senza piani
  • 3% avevano obiettivi e piani per raggiungerli

 

Chi aveva obiettivi ma senza piani dopo 10 anni ha raggiunto il doppio degli obiettivi (monetari) che si erano prefissati; chi invece aveva obiettivi chiari e piani ha raggiunto risultati (monetari) 10 volte superiori rispetto all’obiettivo iniziale.

Avere un focus chiaro è strettamente legato al raggiungimento dell’obiettivo.
Infatti, il focus lo ha aiutato e motivato a diventare Brand Manager presso l’azienda per cui lavorava.

Ovviamente ci vuole flessibilità e prendere il massimo da qualsiasi occasione ci capiti.

Il terzo pilastro è trovare un mentore, qualcuno che con esperienza alle spalle possa aiutarci durante il nostro percorso lavorativo.

Infine, ma fondamentale, è coltivare il proprio network. Tutti i giorni, con rispetto e con voglia di conoscere le persone, si dovrebbero usare gli strumenti (come LinkedIn) che ci connettono con il mondo. Fare network vuol dire creare una rete di relazioni e conoscenze per espandere le proprie conoscenze ed i propri orizzonti, capendo come le altre persone ragionino e quali cambiamenti apportare per migliorarsi. Allo stesso modo stabilire una buona rete di relazioni aiuta anche nel lavoro quotidiano e nel proporsi per nuove opportunità.

Alla fine della testimonianza abbiamo avuto l’opportunità di porre alcune domande e curiosità:

Ha raggiunto gli obiettivi che si era prefissato?

Esiste un obiettivo macro che si può raggiungere più o meno velocemente.
Io personalmente ci ho impiegato 6 anni e sono fiero del percorso fatto. Un obiettivo deve essere ben strutturato e analitico.

Secondo Lei sono più importanti le soft o le hard skills?

Secondo me le soft skills sono essenziali. Durante la mia esperienza in azienda ho capito che le soft skills sono davvero importanti e la parte sociale è fondamentale quando si fa parte di un team. Naturalmente si devono possedere anche le hard skills, e la capacità di far emergere entrambe per stabilire la propria credibilità sarebbe l’ideale.

Ringraziamo il dottor Verlato per la sua disponibilità e per aver condiviso con noi le sue esperienze sia di studio che lavorative. Faremo tesoro dei suoi consigli avendo una visione ancora più ampia del mondo aziendale.

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