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Social media marketing nelle aziende. Stato dell’arte ed evoluzioni.

Project Work a cura di Adriana BuscemaSerena BusettaAlessandro CericaAlessandro GiuntiniRoberta ScimoneMaster in Marketing Management 2019-2020

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Sempre più persone si affidano al web, ed in particolar modo ai social media, per instaurare rapporti interpersonali, confrontarsi, informarsi o semplicemente per condividere le proprie emozioni. La tecnologia digitale ha reso i consumatori più consapevoli, trasformando i monologhi in conversazioni, ed è per questo motivo che le aziende non possono esimersi dall’utilizzo dei social media che sono diventati strumento attraverso cui comprendere usi e comportamenti dei consumatori.

Oggigiorno la diffusione del social è in continua evoluzione; per inquadrarne il fenomeno però è necessario fare riferimento al digital marketing da cui prendono origine. Il digital marketing comprende tutte le attività di marketing condotte da un’impresa attraverso l’utilizzo degli strumenti e dei canali digitali, spesso in sinergia con gli altri strumenti del marketing tradizionale.
Marketing tradizionale e digitale devono essere integrati, sfruttando le tecnologie a beneficio del consumatore e trasformando la comunicazione in conversazioni pubbliche e trasparenti.

Le aziende, che si dividono in B2C (business-to-consumer), rivolte direttamente al consumatore finale, oppure B2B (business-to-business), rivolte ad altre aziende, possono decidere di iniziare una strategia sui social per diversi motivi, come fare branding, aumentare engagement o vendere.
I canali i canali più diffusi per sviluppare la propria strategia in Italia sono Facebook, Twitter, Instagram, Youtube e LinkedIn.
Tra queste, LinkedIn risulta la piattaforma più affidabile, dove la parola “fiducia digitale” fa riferimento a quanto le persone si sentano al sicuro e libere di poter interagire su una determinata piattaforma.

Per un’azienda attiva sul mercato è molto importante essere presenti nel mondo dei social media, in quanto sono uno strumento quasi indispensabile e sicuramente preferenziale per chi desidera fare marketing e comunicazione online. Tuttavia, Il digital trust report di Business Insider Intelligence, che valuta la percezione dei social media da parte degli individui, mostra come gli utenti si fidano sempre meno di essi, ed è anche per questo motivo che questa esigenza di trasparenza da parte delle aziende diventa sempre più forte.

Per comprendere meglio quanto sia importante un’identità digitale, basta dare un’occhiata ai numeri emersi dal digital report redatto da We Are Social e Hootsuite, il quale offre una chiara fotografia della scena digitale attuale:

  • In Italia sono 35 milioni gli utenti attivi sui social media, il 59% della popolazione complessiva
  • Con una crescita del 2,9% rispetto all’anno precedente, i trend mostrano come questi dati siano destinati a salire ulteriormente
  • In particolare, gli italiani giornalmente passano in media 6 ore e 4 minuti su internet, di cui due di queste proprio sui social media
  • Nello specifico, l’87% degli utenti dichiara di utilizzare Youtube, subito dopo Facebook (81%), Instagram (55%), Twitter (32%) e infine LinkedIn (29%).

Tuttavia questo non basta per raggiungere il successo, in quanto è altrettanto importante l’impiego da parte dell’azienda di tempo e risorse necessarie al mantenimento della propria pagina, secondo le linee più idonee ad assolvere tale scopo, tra le quali sicuramente la qualità dei contenuti cosi come la creazione di relazioni di qualità con gli utenti della propria community, ma anche essere disposti a dare all’utente il suo spazio incentivarlo ad esprimere sempre le proprie idee e la propria opinione. In questo modo sarà più facile fidelizzare l’utente, il cui desiderio è quello di sentirsi parte integrante di una comunità e far si che egli stesso diventi brand ambassador dell’azienda.

Anche l’operazione di targeting risulta prioritaria nelle linee guida aziendali. Infatti, una volta deciso l’obiettivo principe dell’azienda, è necessario capire a chi ci si vuole rivolgere per evitare risultati poco produttivi e non soddisfacenti. Spesso, infatti, una campagna può fallire a causa di un’individuazione di pubblico non ponderata.
Le aziende si trovano oggi a dover attuare strategie di marketing valorizzando costantemente la centralità dell’utente e facendo della trasparenza la chiave di ogni strategia. Di fatto, l’accesso alle informazioni è un bisogno e un diritto, e una domanda pressante a cui le aziende non possono sottrarsi.

La diffusione veloce di informazioni trasparenti ha creato un nuovo problema però: la veridicità dei dati e la privacy delle persone sono al centro del dibattito sull’uso legittimo di dati sensibili e riservati. Che garanzie offrono le aziende ai propri clienti?

La raccolta e l’analisi dei dati sono fondamentali per riuscire a capire come si sta muovendo l’azienda nel mercato. Tuttavia, I dati che l’utente concede vengono utilizzati non solo dalla piattaforma dove lasciamo il consenso, ma anche da terze parti, quali sviluppatori di applicazioni, imprenditori e professionisti che sfruttano i social per operazioni di comunicazione e di marketing.

La privacy sui dati deve essere considerata un diritto umano che l’azienda deve proteggere assicurando trasparenza totale, garantendo che l’enorme qualità di dati usati con il consenso delle persone siano usati per il bene della società.

Infine, partendo dal presupposto che oggigiorno i mercati sono conversazioni, nessuna azienda può sottrarsi alla comunicazione con i propri consumatori, rispettando l’etica del web. A tal proposito, è opportuno fare riferimento alla netiquette, ovvero quell’insieme di regole che dettano i parametri di educazione e buon comportamento da tenere sul web, rendendolo così un luogo più piacevole per tutti.

Nell’ultima parte della nostra tesi abbiamo creato uno spazio dedicato alle aziende in cui sono state approfondite le diverse strategie di marketing operate da Pornhub, colosso mondiale della pornografia e Taffo, impresa di pompe funebri. Infine parleremo di una professionista del settore, Cristina Masotto, che si occupa di comunicazione all’interno di Aribandus.

 

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