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ISTUD Stories: Intervista a Sofia Monteleone. Dal master in Risorse Umane alla carriera internazionale

Intervistiamo Sofia Monteleone, partecipante alla XVIII Edizione del Master in Risorse Umane ISTUD, che dopo l’esperienza in Plastipak Packaging Inc. è volata a Dublino per iniziare un Accelerated Development Program presso la Ingersoll Rand.

Sofia Monteleone ISTUD StoriesSofia, cosa ricordi del primo giorno in azienda?
Ricordo perfettamente il primo meeting con il team nell’ufficio del mio primo manager. Continuavo a leggere con entusiasmo i nuovi progetti, le sfide e gli obiettivi scritti sulla lavagna ed io lì, alla sinistra, seduta sulla sedia sulla quale mi sarei seduta ad ogni meeting per il successivo anno e mezzo, non per dovere ovviamente, ma per tradizione.
Mi ricordo poi la prima visita dell’Azienda, i volti dei nuovi colleghi, l’ufficio e la scrivania visti per la prima volta, e una mail con la Newsletter Interna che ci dava il benvenuto in Azienda.

La più grande soddisfazione nella tua carriera lavorativa?
Sono  ancora all’inizio della mia carriera lavorativa e spero, dunque, che le vere soddisfazioni debbano ancora arrivare.
Tuttavia c’é una piccola grande soddisfazione che condivido con il mio collega del tempo (tra l’altro anche collega durante il Master): un training fatto ai Capi Turno sulla Cultura del Feedback. Da stagisti eravamo piuttosto preoccupati sulla buona riuscita del nostro primo training e, soprattutto, sulla nostra capacità di trasmettere i contenuti in maniera efficace e coinvolgente ad una popolazione aziendale che non é solita ricevere training sulle cosidette soft skills.
Dipendenti coinvolti e soddisfatti, impatto sul business ottenuto, obiettivo raggiunto!

Il momento più difficile?
Il momento più difficile é stato quello della scelta: rimanere in Italia in un’azienda che ormai conoscevo abbastanza bene e che sapevo avrebbe investito su di me, oppure andare all’estero in una nuova realtà aziendale e con molte nuove sfide?
Alla fine ho scelto la sfida. Ho sempre desiderato lavorare all’estero, non per fuggire dall’Italia, ma per conoscere nuove realtà aziendali e culturali ed aprire la mente ai nuovi mondi. Avere l’opportunità di viaggiare all’inizio della propria carriera lavorativa dà certamente la possibilità di comprendere meglio quali stili di management e modelli competitivi sono più adatti al proprio modo di lavorare. E’ una continua ricerca sulla quale ho deciso di investire con motivazione e convinzione, ma arrivare a questa scelta é stato un percorso travagliato.

Il ricordo più bello del Master?
Credo di non avere il ricordo più bello del Master, perché é stato il percorso nell’insieme che é stato indimenticabile.
Uno dei lati positivi della scuola é che ti dà la possibilità di vivere il momento formativo insieme ad un gruppo definito di persone con le quali costruisci legami solidi; all’Università solitamente questo aspetto viene meno curato, ma, dall’altro lato, hai la possibilità di focalizzarti maggiormente sui tuoi interessi. Il Master coniuga i due aspetti: puoi focalizzarti totalmente su un settore specifico ̶ nel mio caso HR ̶ di tuo interesse, e contemporaneamente costruire un Network molto solido, sia dal punto di vista personale che professionale, perché con quelle stesse persone hai studiato e vissuto per sei mesi h24.
Ogni mio bel ricordo dunque é legato ai miei colleghi e amici del Master, senza i quali il Master non avrebbe avuto per me lo stesso valore.

Il momento più difficile del Master?
La fine.
Durante il Master abbiamo atteso con ansia il momento del passaggio al mondo del lavoro, ma quando quel momento é arrivato avrei assolutamente voluto tornare indietro e rivivere tutto il percorso.

Una competenza trasferita dal Master al lavoro?
Time Management.
Durante il Master abbiamo dovuto non solo seguire le lezioni e studiare, ma soprattutto preparare casi aziendali, business game e project work per diverse aziende. Tutto ciò sempre con tempistiche molto concise e spesso con accavallamenti delle varie consegne. All’epoca ci poteva sembrare stressante o irrealistico, ma é stato senza dubbio un’ottima palestra per il mondo del lavoro, dove tutto é molto più urgente ed importante.

L’esperienza di collaborazione con un’organizzazione internazionale come AIESEC ti ha aiutata nel lavoro?
Credo che senza l’esperienza in AIESEC oggi non sarei dove sono.
In primis, AIESEC mi ha permesso di capire quale professione volessi intraprendere. All’inizio della mia carriera universitaria ero molto più focalizzata sul Marketing e le relazioni esterne, ma, durante la mia esperienza come Presidente della sede locale di Milano, ho capito che ero molto più interessata alla gestione del Talento e all’organizzazione aziendale.
Inoltre, AIESEC mi ha permesso di sviluppare conoscenze pratiche e soft skills, che tutt’oggi utilizzo quotidianamente nel mondo del lavoro.
In fine, grazie ad AIESEC, sono venuta a conoscenza del Master ISTUD, che, come AIESEC, mi ha permesso di entrare nel mondo del lavoro con molta più consapevolezza.

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Tania Ponta

Tania Ponta

Trentenne (e poco più), mi occupo a giorni alterni (e a volte in base all'umore) di grafica, web marketing e social per ISTUD.

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