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Esercizi di storytelling al Master Scienziati in Azienda: Armonia

I partecipanti del Master Scienziati in Azienda hanno realizzato come esercizio di storytelling e public speaking un video e un articolo relativo ad un personaggio della mitologia greca attualizzato.

Il gruppo composto da Rossella Malvasi, Mariachiara Nemoianni, Mario Pasquale, Eleonora Tardivo ha lavorato sul mito di Armonia.

 

 

Il 24 Marzo 2015 il volo di linea internazionale della compagnia tedesca Germanwings precipitò sulle alpi francesi causando la morte di 150 persone. La vicenda è stata oggetto di una particolare attenzione mediatica perché dalle indagini effettuate è emerso che l’incidente è avvenuto deliberatamente per mano dell’aviatore Andreas Lubitz. Dai controlli e dalle procedure di sicurezza non è per tempo emerso il deterioramento emotivo che tormentava il pilota: rabbia, ansia e depressione opprimevano i sentimenti positivi, compromettendo il benessere, in questa vicenda, di più persone. Questi sintomi delineano una patologia ben nota, la sindrome di Burnout, caratterizzata da un’alterazione emozionale, in particolare da una disarmonia tra emozioni positive e negative.

Prendendo spunto da questo recente fatto di cronaca, ci proponiamo di presentare e contestualizzare il concetto di armonia. Armonia, dal greco armozein, unire, connettere, questa parola rimanda anche al mito di Armònia, divinità della mitologia greca, lei stessa simbolo di un fruttuoso avvicinamento tra elementi opposti. Figlia di Ares, dio della guerra, e Afrodite, dea dell’amore, viene promessa in sposa da Zeus a Cadmo, un mortale. La chiave interpretativa del mito risiede nel fatto che, nonostante non ci sia un matrimonio dettato inizialmente da una storia d’amore, Armònia costituisce il legame tra mondo divino e mondo terrestre e dalla sua unione con Cadmo nascerà la stirpe di Tebe, una delle città più importanti della civiltà ellenica.

Così come la dea Armònia ricopre un ruolo equilibrante nel racconto mitologico, l’armonia è la condizione da ricercare per un ottimo funzionamento del nostro organismo. Per ottenere ciò, è possibile prendere spunto dalla visione olistica dell’essere umano, considerato il punto di incontro di quattro dimensioni fra loro interdipendenti: il corpo, la mente, le emozioni e la spiritualità.

Tra tutte queste, quanto realmente sono importanti le emozioni per il benessere del corpo? E quanto ne siamo influenzati?

Focalizzando l’ attenzione sulla sfera emozionale può essere utile l’intervento del dott. Vito Marino, medico chirurgo e docente di agopuntura all’università di Palermo, nonché esperto di medicina tradizionale cinese, pratica che si rifà alla visione olistica del corpo umano.

Ma a livello biologico come nascono queste emozioni?

Paradossalmente le emozioni, che costituiscono la parte irrazionale dell’uomo, originano da una parte razionale del corpo, il cervello, da cui parte un ricco intreccio di elementi, neuroni e neurotrasmettitori; questi danno origine ad impulsi che si susseguono e sfociano convertendosi in emozioni che possono essere positive e negative in base alla tipologia di elementi coinvolti. Data la complessità di questi meccanismi, sono necessari dei sistemi regolatori per evitare che il tono dell’umore venga alterato; tutto ciò permette l’instaurarsi di un armonico equilibrio della sfera emotiva dell’uomo. Qualora questi meccanismi non dovessero funzionare in maniera corretta si manifesta la patologia.

Ne è un esempio emblematico ciò che è avvenuto al pilota Andreas Lubitz, di quanto la sottovalutazione della sfera emotiva possa portare in alcuni casi a eventi devastanti.

Alla luce di ciò, la società moderna non dovrebbe rivalutare, quindi, l’importanza della sfera emozionale?

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Rossella Maria Malvasi

Rossella Maria Malvasi

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