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U2B: “Il futuro è oggi: sei pronto?” Ricerca sulle competenze digitali e la mentalità imprenditoriale degli studenti universitari italiani

Report dell’evento a cura di Maria Lucia Burriesci – Master in Marketing Management 2015-2016, Andrea Fabris e Alessandro Nocera – Master in Risorse Umane e Organizzazione 2015-2016

Il 15 febbraio, presso il centro svizzero di Milano si è tenuto il convegno di presentazione dei risultati della ricerca “Il futuro è oggi: sei pronto?” che ha coinvolto diversi partner quali ad esempio IBM, HP, CISCO etc…

L’indagine è stata condotta dagli Osservatori Digital Innovation della School of Management di Milano in collaborazione con University2business e nasce dall’esigenza di sensibilizzare i giovani sull’importanza delle tecnologie digitali come biglietto d’ingresso per il mondo lavorativo e imprenditoriale.

Alla ricerca hanno partecipato 2.200 studenti di tutte le facoltà italiane ai quali è stato somministrato un questionario composto da 70 domande, che ha dato vita ad un campione statisticamente rappresentativo dei giovani universitari italiani. Obiettivo della ricerca è stato quello di fotografare la situazione attuale evidenziando le capacità digitali dei ragazzi e la relativa sensibilità imprenditoriale.
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Durante la presentazione dei risultati è emerso che nonostante la conoscenza dell’argomento a livello teorico stia significativamente incrementandosi, non si può dire altrettanto delle capacità pratiche.

Al momento del loro ingresso nel mondo del lavoro i giovani neolaureati non sembrano saper trasformare le basi teoriche in capacità pratiche che permettano una digitalizzazione delle imprese in cui lavorano.

Nello specifico dalla analisi dei dati emerge che solo il 20% del campione ha effettivamente applicato in modo concreto le proprie conoscenze, ma il 70% di questi ha ottenuto risultati molto modesti; l’esempio più classico, “la pagina” di Facebook, evidenzia chiaramente come nonostante l’80% del target ne possieda una, solamente il 19% la utilizza in modo professionale o per promuovere un’attività e il 73% di questi lo fa con risultati molto modesti.

Sulla base di questi dati i punti di vista dei partecipanti alla presentazione sono concordi nell’evidenziare la problematica e nel sottolineare come debbano essere ricercate soluzioni che permettano, fin da subito, un miglioramento nel campo pratico che permette di tentare di recuperare terreno rispetto al resto d’Europa, dove al momento le conoscenze pratiche digitali dei giovani sono nettamente superiori garantendo il raggiungimento di risultati concreti in tematiche fondamentali come quella di Industria 4.0.

A questo proposito Francesco Spadaro (Partner KPMG) ha chiaramente sottolineato come ci sia un divario rilevante tra i giovani italiani e quelli che risiedono in UK; il divario di conoscenze tecnologiche è causato soprattutto dal fatto che, mancando nel tessuto imprenditoriale italiano una concreta volontà d’innovazione, i giovani sono genericamente meno interessarsi ad una concreta applicazione delle loro conoscenze teoriche, perché non la percepiscono come spendibile in ambito lavorativo.

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La tematica è stata analizzata con due tavole rotonde a cui hanno partecipato esperti del settore provenienti dal mondo imprenditoriale, manageriale, accademico e politico. Nonostante l’unanimità di opinione riguardo la necessità di migliorare la concreta capacità di sfruttare le potenzialità della digitalizzazione per fare fronte alle nuove sfide dell’imprenditorialità, le idee su come raggiungere il risultato, a seconda del background di provenienza tendevano a differire; se il mondo politico e accademico sostiene la necessità di modificare dalla base l’istruzione digitale, per ottenere risultati di lungo periodo, il mondo imprenditoriale e manageriale auspica soluzioni che portino effetti più immediati con conseguenti risultati economici. Inoltre, come ha affermato Andrea Rangone, CEO di Digital360:

“In un’economia matura come quella italiana i due principali motori della crescita economica, sia a livello di PIL che di occupazione, sono rappresentati dall’innovazione digitale e dalla nuova imprenditorialità”,

per questo è importante che i giovani già dalle scuole primarie e secondarie incomincino ad approcciarsi al digitale in modo che queste capacità possano diventare un efficace strumento nel mondo del lavoro.

Come affrontare la questa sfida? Quali sono le soluzioni?

Come è emerso dalla discussione, non c’è un’unica soluzione, di certo la politica deve incentivare la diffusione del digitale sia nelle scuole, formando i giovani all’utilizzo delle tecnologie per il mondo del lavoro, sia nella pubblica amministrazione nonché favorire, con incentivi, le imprese che si innovano. Allo stesso tempo le imprese devono cambiare la propria cultura introducendo processi di digitalizzazione in tutte le aree anche in quelle storicamente non digitali come l’HR, questo è l’unico modo per colmare il gap digitale che le imprese italiane, in particolare le PMI, hanno rispetto il resto d’Europa.

 

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Andrea Fabris

Andrea Fabris

Partecipante Master in Risorse Umane e Organizzazione 2015-2016

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