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Un tuffo nel mondo del Medical Affairs: testimonianza di Roberta Termini, Medical Manager della Terapeutic Area HIV alla Janssen Cilag SpA, a Scienziati in Azienda

Intervista a cura di Noemi BernacchiFederica FragnitoRoberta GalettaMaria Rosaria MolloSilvia NapolitanoFabiana PanebiancoMaria Soprano.

Quest’anno è stata ospite della XVII edizione del Master Scienziati in Azienda, di Fondazione ISTUD, la Dott.ssa Roberta Termini, Medical Manager della Terapeutic Area HIV alla Janssen Cilag SpA.

La Dott.ssa Termini ci ha illustrato le principali caratteristiche e responsabilità del team di Medical Affairs nell’industria farmaceutica. In generale, il team del Medical affairs garantisce un adeguato supporto scientifico alle varie funzioni aziendali. Il dipartimento opera in costante sinergia e collaborazione con i colleghi delle Ricerche Cliniche (Clinical Operations), la comunità scientifica (medici, ricercatori e Key Opinion Leaders), gli informatori medico-scientifici (ISF) e gli specialisti dell’area marketing per garantire un supporto scientifico alla promozione dei farmaci e per la gestione degli aspetti medico-scientifici nell’ambito comunicativo. Inoltre si occupa delle attività di post-marketing quali la presentazione dei risultati ottenuti negli studi clinici ai congressi medici.

E’ stato interessante comprenderne il ruolo chiave svolto durante tutto il life-cycle del farmaco, la funzione “ponte” con le altre figure dell’azienda e la crucialità nel veicolare la credibilità dell’azienda stessa al mondo esterno. Grazie alla Dott.ssa Termini abbiamo compreso che etica, dedizione e precisione sono doti fondamentali per il proprio lavoro, qualunque esso sia.

Al termine della sua testimonianza in aula, la Dott.ssa Termini ci ha permesso di conoscerla meglio e approfondire aspetti legati alla realtà quotidiana di una donna nel mondo dell’azienda farmaceutica, attraverso un’intervista.

 

Partendo dalla sua formazione, ci può indicare qual è stato il suo percorso?

“Dopo la laurea in CTF, ho lavorato in un laboratorio di sintesi usufruendo di una borsa di studio. Durante questo periodo sono stata selezionata da un’azienda e ho scelto di seguire questo nuovo percorso, iniziando con un contratto di formazione della durata di due anni. In seguito ho deciso di mettermi alla prova e, dopo diversi colloqui, sono entrata in una seconda azienda come CRA, occupandomi dell’HIV. Dopo un paio di anni, avendo acquisito maggiori competenze in questa specifica area terapeutica, ho cominciato a lavorare come Medical Advisor.

In questo periodo ho avuto l’opportunità di seguire un Master in Farmacologia presso l’Università “La Sapienza” di Roma, e successivamente un Master in Farmacoeconomia alla “Stockholm School of Economics”. Grazie a queste esperienze, l’azienda per la quale lavoravo mi ha offerto l’opportunità di entrare nell’area marketing come Product Manager. Con lo stesso ruolo sono entrata in una terza azienda continuando ad occuparmi di HIV. Grazie all’esperienza maturata in questo campo sono stata scelta dalla mia attuale azienda, la Janssen, prima come Medical Advisor e in seguito come Terapeutic Area Medical Manager”.

 

Quali sono state le maggiori difficoltà all’inizio della sua carriera?
Ai miei tempi non c’erano grosse difficoltà soprattutto se si avevano delle forti competenze in un determinato settore. Nel mio caso ero diventata un’esperta di HIV ed è stato abbastanza semplice per me essere selezionata dalle aziende. Sono convinta che la specializzazione vera alla fine ricompensi tutti gli sforzi!

 

Tra i vari lavori che ha svolto, quale le è piaciuto di più?
Sicuramente quello di Medical Advisor, quello che ho svolto per più tempo.

 

Com’è stato il suo primo approccio a questo ruolo? Ha avuto un training?
Non ho avuto grossi problemi sia perché si trattava della stessa azienda in cui già lavoravo come CRA, sia perché si trattava della stessa area terapeutica. In una realtà aziendale non sempre c’è tempo di spiegare dettagliatamente a tutti le attività specifiche. E’ molto dura iniziare da zero. Il mio consiglio, se si cambia ruolo, è di restare nella stessa area; viceversa se si cambia azienda, è bene restare nella stessa posizione.

 

Cosa si aspettava dalla realtà aziendale?
All’inizio non nutrivo grandi aspettative, purtroppo è difficile farsi un’idea perché ogni azienda ha le sue peculiarità. L’azienda perfetta non esiste! Credo che bisognerebbe scegliere quella di cui si condividano i pregi e si tollerino i difetti

 

Come si trova in Janssen adesso?
Nei miei dieci anni in Janssen, ho assistito a un cambiamento radicale delle procedure lavorative e questo ha creato maggiori difficoltà d’inserimento. L’aspetto positivo della politica di Janssen è di ascoltare i suoi dipendenti, dando la possibilità alle persone di esprimersi, di dire la propria e di fare delle proposte

 

Ci descriva la sua giornata tipo:

Trovo veramente difficile descrivere la mia giornata tipo. E’ utile stabilire una scaletta definendo le priorità, ma bisogna tener conto di tutti gli imprevisti, delle riunioni e delle web calls che possono essere fissate a qualsiasi ora nel corso della giornata a causa dei diversi fusi orari delle persone con cui si lavora!

 

Come riesce a conciliare gli impegni lavorativi con la vita privata?

Bisogna organizzarsi bene e darsi delle regole. In Janssen esiste un programma chiamato “The Work Life Balance” che dà la possibilità ai propri dipendenti di curare il più possibile gli aspetti della vita privata. E’ previsto infatti lo “smart working”, ovvero la possibilità di lavorare da casa un giorno a settimana. Anche in altre aziende ci si sta rendendo sempre più conto che le persone non possono trascorrere intere giornate al lavoro. Tuttavia, passare dalla teoria alla pratica non risulta semplice, in quanto sta alla persona riuscire ad organizzarsi e gestire il proprio lavoro. Nel mio piccolo, cerco di non lavorare il sabato e la domenica e, in qualità di capo, evito di coinvolgere il mio team in attività lavorative durante il weekend se non è indispensabile; inoltre credo sia importante sapersi organizzare ed è fondamentale darsi dei tempi e delle priorità”

 

L’azienda investe nei percorsi formativi?

Sì, anche se non sempre vengono fatti ogni qualvolta c’è un nuovo ingresso in azienda bensì si cerca di raggiungere un numero adeguato di persone da formare e cercare di minimizzare le risorse che si occupano della formazione

 

Quali consigli si sente di dare a noi giovani che ci interfacciamo per la prima volta con il mondo delle aziende?

“Per me la cosa più importante è la professionalità, e quindi anche essere in grado di dire che non si è capaci di fare qualcosa e avere bisogno di tempo per studiare e capire. La trasparenza, ovvero non nascondere le cose anche se uno è in difficoltà, è altrettanto essenziale. Il consiglio che posso dare è di confrontarsi sempre con i colleghi che hanno più esperienza e possono aiutare nei momenti di difficoltà”

 

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Maria Rosaria Mollo

Maria Rosaria Mollo

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